Sergio Dalmasso storico del movimento operaio. QUADERNI CIPEC e Altri Scritti
  

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Depenalizzazione, proibizionismo, droghe leggere, alcool

Depenalizzazione, proibizionismo, droghe leggere, alcool.

L’affermazione del ministro Paolo Ferrero (Rifondazione comunista) secondo il quale l’alcool produce più danni degli spinelli ha suscitato profonde polemiche, ma è semplicemente espressione di buon senso.

Ogni anno l’alcool uccide in Europa 115.000 persone e costa alla società  125 miliardi di euro, pari all’1,3% del PIL

L’alcool è responsabile del 7,4% di tutte le malattie e morti premature e rappresenta uno dei maggiori problemi sanitari nel continente; il suo consumo causa differenti tipi di patologie e situazioni a rischio, compresi incidenti, problemi mentali e comportamentali, malattie cardiache, ictus.

E’ anche causa di danni a persone terze: bambini che nascono con malattie, morti per incidenti stradali, omicidi.

I danni sociali calcolati parlano sono (statistiche ufficiali) equivalenti a 650 euro annui per famiglia.

La retorica e i luoghi comuni impediscono spesso di comprendere la reale gravità  della situazione.

Molti gli interessi economici legati al prezzo delle bevande, ma pensiamo anche al controllo della pubblicità  e delle sponsorizzazioni.

Ennio Palesino, presidente dell’Associazione italiana dei club degli alcoolisti in trattamento critica la scarsa attenzione del nostro paese sul tema e il fatto che si continui ad esaltare la cultura dell’alcool come comportamento adulto e alla moda. Analoghe considerazioni si potrebbero svolgere per una “droga legale” chiamata tabacco.

IL fatto che le destre, a livello regionale e nazionale, polemizzino contro l’affermazione di Ferrero è quindi del tutto discutibile.

Lo dicono, ancora una volta i numeri.

Il numero dei ricoverati alcool dipendenti incide fortemente sui ricoveri complessivi (nel 2004 in Piemonte circa 3.000, con progressivo aumento, per dipendenza o abuso di alcool e altri 3.000 per malattie alcool correlate).

Per la provincia di Cuneo, gli utenti alcool dipendenti trattati nelle ASL supera le 800 unità.

Per evitare equivoci, ricordiamo le nostre posizioni sulle “droghe” per le quali occorre distinguere tra “leggere” e “pesanti”. Per le prime occorre cancellare ogni posizione proibizionista che è inutile e dannosa. Il proibizionismo, come ha dimostrato quello contro l’alcool negli USA tra le due guerre, è controproducente, produce effetti opposti a quelli voluti, offre vantaggi a mercanti, speculatori, mafie. E’ fondamentale, quindi, che il governo di centro- sinistra cancelli, abroghi, superi (usate il verbo che vi pare) la legge Fini- Giovanardi che si è rivelata essere, come avevamo previsto e detto, inattuabile e pericolosa.

L’utilità  di un governo diverso da quello delle destre sta in atti concreti (pace, ambiente, occupazione) che a distanza di mesi stentano a manifestarsi e rischiano di far dire che “tutti sono eguali”.

L’affermazione ancora delle destre per cui le parole di Ferrero danneggerebbero l’economia e il mercato vinicolo del Piemonte ci pare allarmistica.

Affermare i pericolo dell’alcool non significa impedire il consumo di quantità  modiche dello stesso.

Significa richiamare il consumo tra i giovani (le stragi del sabato sera), l’aumento pericoloso dell’uso tra giovani, donne, persone sole a richiamare ad un controllo sulle sofisticazioni. Ovvia anche ai ciechi fanno la differenza tra l’uso continuo e ripetuto di superalcoolici e un bicchiere di vino ai pasti.

Il problema dell’aiuto alle aziende vinicole si pone soprattutto per quelle minori, come il nostro gruppo ha sostenuto nella discussione sul Piano di sviluppo rurale. Assurdo ritenere che difficoltà  possano nascere da una frase. Occorrerebbe, allora censurare qualunque trasmissione televisiva o qualunque pubblicazione scientifica che riporti i dati sopra ricordati.

Contraddittorio è che uno dei consiglieri che protestano contro il ministro Ferrero abbia protestato anche contro il titolo di uno spettacolo teatrale, “Elogio della sbronza consapevole” prodotto da Assemblea teatro e finanziato dalla regione Piemonte.

La nostra proposta di legge sulla riconversione dell’industria bellica e sulla cultura di pace è frutto di lavoro comune con associazioni, gruppi, strutture interessate al tema.

Dopo molti mesi si sta finalmente iniziando la sua discussione.

Non possiamo garantire tempi e risultati. I tempi delle istituzioni sono spesso infinitamente lunghi rispetto alle esigenze della società .

E’ uno dei tanti motivi del distacco tra politica e vita di ogni giorno che toccherebbe a noi colmare o almeno attenuare.

La questione dell’acqua è fondamentale e centrale. Negli ultimi anni, un bene pubblico come l’acqua viene progressivamente privatizzato. La mancanza di acqua per una gran parte della popolazione mondiale si somma all’aumento di costi e all’idea che essa non possa essere proprietà pubblica.

Un controllo pubblico è strumento fondamentale per garantire che un bene comune non cada totalmente in mai private, che le scelte possano rispondere a interessi collettivi e non di pochi, che le decisioni siano partecipate.

E’ un dramma che la mania privatistica degli ultimi anni ci faccia arretrare pesantemente e porti a rimpiangere le scelte di Giovanni Giolitti (inizio ‘900) che pare quasi un  gigante e un estremista rispetto al quadro politico di oggi.

 

Sergio Dalmasso